Sotto le coperte, nella stanza ancora buia, arrivava dalla cucina il profumo del caffè. La pioggia battente, il suono delle tazzine, il gorgoglio della caffettiera, le domeniche in famiglia. Casa.
Lo beveva da piccola, Matilde, la punta di un cucchiaino con una cascata di zucchero; adesso lo preferisce amaro, diluito con l’acqua bollente e nel suo inseparabile mug… meno un esame al traguardo!
E poi in vacanza, fedele compagna di viaggio, la caffettiera aveva sempre il suo posto in valigia. Perché, diciamolo, nessun caffè è buono come di quello di casa.
Delle tazzine in ceramica, quelle mattine di pioggia, il tepore sotto il piumone, le mie mani artigiane: ho mescolato tutto, proprio come si fa col caffè, e ho preparato a Matilde un paio di eleganti orecchini.